Ristorante a Idice
di San Lazzaro di Savena (Bologna)
Secondo alcune fonti storiche, la "Casa dell'Oca" risale al XV secolo e sembra che lo stabile fosse di proprietà della famiglia Masina (o Della Masina), che già all'epoca l'aveva reso una locanda per i passati.
Inoltre, secondo le testimonianze degli anziani di Idice, frazione del comune di San Lazzaro di Savena, il nome del locale trarrebbe origine dalla banderuola segnavento a forma di oca sistemata su uno dei comignoli. In realtà la nascita dell'osteria risalirebbe a molto prima dell'installazione della banderuola, forse al momento della costruzione del fabbricato, denominato "Casa granda al'Occha”.
Nel 2004, le titolari Valeria e Carla hanno voluto ridare a questo luogo la sua storica funzione di "ristoro per i viaggiatori sulla via consolare" e hanno fondato l'Antica Osteria dell'Oca.
Passaggio generazionale ma fedele alle origini: dal 2025 Valeria ha lasciato lo scettro della cucina al figlio Fabio, custode di tradizioni famigliari, sapori che ricordano casa e che risvegliano belle emozioni ed autenticità.
"Il mio obiettivo è accompagnarvi nel viaggio dei sapori autentici con i quali sono cresciuto.
Con uno sguardo rispettoso verso l'innovazione accompagno questi valori in una nuova epoca, continuando a dare vita ad emozioni vere e genuine."
Fabio Frascaroli
Oggi non è più possibile alloggiare o cambiare i cavalli all'Osteria dell'Oca, ma come in un lontano passato vi si può trovare il ristoro di una buona cucina e buon vino; cose che oggi, come ieri, meritano una sosta
Rinomato Ristorante storico
L' Antica Osteria dell'Oca di San Lazzaro di Savena si è aggiudicata il premio Matterello D'oro 2012, per la ventiseiesima edizione della gara.
Si tratta di una competizione dove gli iscritti di tutte le età si sfidano con il proprio mattarello per impastare e tirare la sfoglia il più omogenea e più grande possibile nel minor tempo. Ogni anno, la sfoglia preparata nel corso della gara verrà donata ai senza dimora della Mensa dell’Antoniano.
L’iniziativa vuole contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione della pasta fresca, uno dei prodotti alla base della tradizione gastronomica emiliano-romagnola.
Il premio, con frequenza annuale, è promosso dal Cenacolo di tradizioni gastronomiche bolognesi, presieduto da Cavalier Ivo Galetti, e dall'Antoniano.















